I TECNOFLOOR PN sono calcestruzzi a prestazione garantita per pavimenti ad uso industriale, non armati, prodotti aggiungendo, alle tradizionali materie prime, un rinforzo della matrice cementizia costituito da micro fibre polimeriche in grado di limitare considerevolmente la fessurazione da ritiro plastico.
Il ritiro plastico è la contrazione che subisce il calcestruzzo quando si trova ancora nella fase plastica (tra Inizio e Fine presa) per l’evaporazione dell’acqua dalla superficie del calcestruzzo verso l’ambiente esterno soprattutto quanto più quest’ultimo è asciutto. Nei pavimenti industriali, che hanno un’elevata superficie evaporante in rapporto al volume, l’evaporazione dell’acqua può avvenire con una velocità tanto maggiore quanto più bassa è l’umidità relativa dell’ambiente, quanto maggiore è la temperatura del calcestruzzo, quanto maggiore è la velocità del vento. Se le condizioni ambientali sono tali da far evaporare l’acqua ad una velocità superiore ad 1 kg/m2*h esiste il rischio di fessurazione da ritiro plastico, in quanto l’acqua di risalita (bleeding) non riesce a rimpiazzare quella che evapora. Infatti si genera una variazione di volume del calcestruzzo della parte superficiale del pavimento, soggetta a ritiro, contrastata da quella sottostante che rimane protetta e quindi non esposta al ritiro. Questo fenomeno crea delle tensioni di trazioni sulla parte superficiale ancora “debole”, perché in fase plastica, e conseguenti fessurazioni che si possono presentare con modelli poligonali o sotto forma di cavillature parallele. Ridurre le fessure da ritiro plastico è di estrema importanza per migliorare la durabilità, soprattutto per le pavimentazioni esterne in quanto l’infiltrazione dell’acqua piovana può provocare un degrado precoce. Tale obiettivo può essere raggiunto sia attraverso l’adozione di idonei sistemi di protezione per diminuire la velocità di evaporazione dell’acqua che mediante l’aggiunta di micro fibre polimeriche per aumentare la capacità di resistenza a trazione del calcestruzzo in fase plastica.
Pavimenti in calcestruzzo sia all’interno che all’esterno, con spessore maggiore di 12 cm, su supporti di diversa natura quali massicciata, strato coibente, solaio o pavimentazione preesistente per uffici, marciapiedi, cantine, autorimesse, piazzali, magazzini grande distribuzione e industria anche con presenza di scaffalature e con uso di carrelli elevatori e transpallet.
Tutti i materiali utilizzati per il confezionamento dei TECNOFLOOR PN sono corredati della “Dichiarazione di Prestazione” e della Marcatura CE come previsto al Capo II del Regolamento UE 305/2011 e dal D.M. 17 Gennaio 2018:
In Particolare non sono utilizzati aggregati reattivi agli alcali (UNI 8520-22:2017) e contaminanti leggeri (elementi lignei e vegetali), i quali possono provocare danni funzionali alle pavimentazioni anche se presenti in minima quantità.
I TECNOFLOOR PN sono progettati con:
• Valori limite per la composizione e le proprietà del calcestruzzo per le classi di esposizione relative alla Corrosione da Carbonatazione secondo UNI 11104:2016 e UNI 11417-1:2012
Classe di esposizione | Rapporto massimo a/c | Classe minima di resistenza (N/mm2) | Contenuto minimo di Cemento (Kg/m3) | Cementi utilizzati UNI EN 197:2011 |
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XC1 | 0,60 | C25/30 | 300 | Portland Composito CEM II |
XC2 | 0,60 | C25/30 | 300 | Portland Composito CEM II |
XC3 | 0,55 | C30/37 | 320 | Portland Composito CEM II |
XC4 | 0,50 | C32/40 | 340 | Portland Composito CEM II |
• Classi di Consistenza (UNI EN 12350-2:2019): S3, non pompato (da 100 a 150 mm), S4 (da 160 a 210 mm) e S5 (>220 mm)
• Dmax: 10 (da C25/30 a C30/37), 20 e 30 mm
TECNOFLOOR PN è messo in opera come un calcestruzzo per pavimenti industriali (vedi TECNOFLOOR) per cui è necessario verificare l’assenza di situazioni che possano pregiudicare la buona esecuzione della pavimentazione o ridurre la sua durabilità